Ci siamo quasi. Tra qualche giorno sarà estate, e comincerà la scelta dei libri da portare con noi sotto l’ombrellone o in una vacanza. E’ pur vero che tutto l’anno c’è la possibilità di leggere, ma d’estate questo rito assume un sapore speciale.
Non è così per gli aficionados, coloro che invece i libri amano leggerli in ogni stagione: sotto un ombrellone, come in una biblioteca, su un autobus, a casa o mentre si prende il treno.
C’è un brano interessante nel romanzo di Italo Calvino “Se una notte d’inverno un viaggiatore” che descrive la passione quasi amorosa e il rituale che s’instaura tra libro e lettore:
“Forse è già in libreria che hai già cominciato a sfogliare il libro. O non hai potuto perchè era avviluppato nel suo bozzolo di cellophane. Ora sei in autobus, in piedi, tra la gente, appeso per un braccio a una maniglia, e cominci a svolgere il pacchetto con la mano libera, con gesti un po’ da scimmia, una scimmia che vuole sbucciare una banana e nello stesso tempo tenersi aggrappata al ramo. Guarda che stai dando gomitate ai vicini; chiedi scusa, almeno.”
Tra i buoni e rassicuranti motivi per i quali leggere viene considerata dalla scienza un’attività benefica per la psiche e l’individuo, ci sono i seguenti:
- Leggere rende più intelligenti. Forse non si può essere così perentori, ma è indubbio che leggere rende le persone più capaci di confrontarsi con il mondo, più curiose e colte. Si può ovviamente obiettare che non tutte le letture sono uguali. A rafforzare il concetto, la scienza aggiunge che leggere potenzia il cervello e dagli ultimi studi rallenta il mordo di Alzheimer.
- E’ un valido antistress e aiuta a dormire. A quanto pare leggere aiuta a sentirsi meno stressati e riduce le situazioni ansiose. L’idea di sprofondare in un bel libro, crea quella piacevole interruzione del quotidiano, alla quale ci abituano le espressioni artistiche, e le attività che consideriamo rilassanti: vedere un film, ascoltare musica, fare una passeggiata. Inoltre leggere aiuta a prendere sonno.
- Rende più empatici. Leggere è un’attività solitaria, ma ci prepara al confronto e ci aiuta a capire gli altri. Quasi sempre prendere un libro in mano – per esempio un bel romanzo – significa immergersi in una cultura differente e in pensieri non nostri. Ciò è molto positivo e ci stimola. E’ un’esperienza che arricchisce, come diceva Umberto Eco chi legge libri è come se avesse vissuto 5000 anni invece che solo la propria vita.
- Migliora la socialità. Oggi pensiamo alla lettura come a un’esperienza necessariamente individuale. Ma non è sempre stato così, in passato si leggeva ad alta voce e non era raro condividere con gli altri questo momento. Oggi di questa tradizione rimangono i gruppi di lettura, i reading, nei quali i libri vengono scambiati e raccontati.