Come guadagnare da un libro

Il titolo di quest’articolo ha un certo fascino. Anche se la maggior parte degli scrittori giura di scrivere per sé o per i propri lettori, e trae da ciò il giusto autocompiacimento, guadagnare da un libro è un’operazione che ogni autore può e deve tentare. Personalmente, ritengo debba essere incoraggiata.

Lo scrittore non è solo qualcuno pronto a inseguire la propria vocazione artistica. E’ anche l’autore di un’intrapresa letteraria. Assume su di sé il rischio di una fatica lunga mesi o anni, e spera di trarre da quest’impegno un compenso. Ovviamente scrivere non è facile, tantomeno stupire i lettori. Sappiamo tutti quanto non sia semplice farsi pubblicare, trovare lettori, e così via.

Per capire come si può guadagnare da un libro, oggi, occorre sapere come funziona l’industria letteraria. Intanto partiamo dal fatto ottimistico – il quale si scontra con il luogo comune – che i lettori esistono.  Non solo esistono, ma leggono. Il mercato letterario, come ogni market, però, ha le sue tendenze. E’ più forte, oggi, a vostro avviso il genere fantasy o il giallo, la narrativa rosa  o il distopico?

Il genere è importante per capire quanto può vendere un libro. Il primo aspetto in grado di dire quanto il libro da noi scritto saprà vendere, ammesso che l’opera in questione sia buona  – è utile avvalersi di pareri professionali, qualunque essi siano – è dato dal genere nel quale scriviamo. Ogni segmento di narrativa funziona in maniera propria. Oggi il rosa vale tanto, è vero, ma non è facile posizionarsi come autori perché è molto competitivo; il giallo è un genere evergreen; il distopico, oppure il posizionamento molto specifico (es. distoopico e crime) contano su fasce crescenti di lettori. La narrativa del genere spiritualità è in forte crescita. Come ci posizioniamo come Autori sul mercato?

La forza del network. Quando pubblichiamo abbiamo bisogno della rete. Non parlo del web, non solo, ma di un network pronto ad appoggiarci nella nostra avventura. Uso un termine sfumato network per comprendere tutti gli attori in grado di amplificare il messaggio dello scrittore: associazioni, librerie indipendenti, profili social, case editrici. Tutto ciò che si traduce in marketing gratuito o a pagamento per noi e il nostro libro, contribuisce in maniera determinate alle vendite.

Il piano editoriale. La capacità di raccontare quello che abbiamo scritto è fondamentale. Se ci affidiamo a un editore professionale l’autore sarà sollevato da molte responsabilità, e se l’editore ha già una collana forte relativa al nostro libro, stiamo già comunicando in maniera molto precisa. Ma occorre anche essere coinvolgenti, aggredire il mercato, far passare chiaramente il messaggio che il nostro libro contiene. Oggi si dice che gli Autori siano anche attori; un tempo si scriveva e basta, l’autore non invadeva il campo. Oggi lo scrittore è un protagonista,  e perfeziona il proprio messaggio letterario facendo comunicazione intorno a esso.

I diritti d’autore. Alcune piattaforme di self publishing offrono opportunità di guadagno insperate fino a poco tempo fa dagli scrittori. La royalty media che un editore può riconoscere a uno scrittore si aggira intorno a 1 euro a copia,  con queste piattaforme si può arrivare fino a 4 o 5 euro. Significa che potete fare dei risultati economici nella scrittura di un libro, anche servendo piccole nicchie di lettori. Mille o duemila copie vendute sono già un risultato economico apprezzabile, se state iniziando.

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