Ho scritto vari articoli sul concetto di suspense. Non credo di aver esaurito l’argomento: la suspense è una parola ricca di fascino e al contempo per uno Scrittore Esordiente rappresenta una tecnica da affinare, se desidera coinvolgere il lettore.
Consiste non solo nel catturare il lettore ma nel condizionarne fortemente l’emotività, facendogli trattenere il respiro o accelerandogli il battito del cuore quando partecipa a una situazione narrativa affascinante e misteriosa. Questa capacità di catturare le corde della nostra sensibilità non è identica a sé stessa per tutta la durata di una storia o di un Libro. La suspense è come un’onda che viene e va, sale fino a toccare il punto più alto e discende nuovamente per ricominciare. Un procedimento che, in un Romanzo, va saputo gestire ed è uno degli aspetti che meglio inquadrano le abilità dello Scrittore, e anche perché no, il suo potere di suggestione nei confronti del lettore.
Pensate a Stephen King, oppure, nel cinema, ad Alfred Hitchcock: sono dei maestri della suspense, e la loro capacità di trattenere il lettore, o lo spettatore, nel caso del regista, è alta. Se torniamo al tema che la suspense proceda secondo un preciso andamento, riusciamo a legarla al climax e al plot point di un Romanzo. Una storia, basata su un intreccio, dal punto di vista drammaturgico prevede un momento nel quale la situazione “in sospeso” andrà sciolta, la storia giungerà alla sua naturale conclusione, e tutte le attese saranno ripagate. Questo avviene nel climax e nel plot point del Romanzo, e poi alla fine.
Pensiamo al romanzo Shining da cui un altro grande regista, Stanley Kubrick, trasse l’omonimo film. Il climax della storia viene raggiunto verso la fine, quando Jack Torrance (Jack Nicholson) ex insegnante disoccupato e scrittore in crisi creativa, ormai divenuto folle, dà la caccia al proprio bambino dentro il la siepe innevata e a forma di labirinto del giardino fuori dall’hotel, dove lui, la moglie, e il loro piccolo figlio, stanno trascorrendo l’inverno. E’ ovvio che quella scena ci turba profondamente e ci fa tenere il fiato sospeso, come non si può non accadere nelle situazioni in cui sono minacciati sono i nostri sentimenti. Per costruire quella “vetta”, è stato necessario costruire una storia che facesse più volte crescere e cadere la suspense – tra l’altro, in quella scena magistralmente girata da Kubrick, assistiamo a una manipolazione del mito: Dedalo fu capace di costruire un labirinto per il Minotauro e di liberare il figlio Icaro donandogli un paio d’ali, in questo caso invece la figura paterna diventa tutt’uno con il mostro che insegue il bambino.
In un film o un’opera di narrativa abbiamo un solo climax decisivo e tre o più plot point, a seconda che la struttura narrativa segua o meno la struttura in tre atti. La suspense è il fil rouge che ha lo scopo di unire i punti significativi della trama, e si lega al climax per concludere la vicenda.
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