Il tempo del discorso è il tempo con il quale l’autore decide a quale velocità deve procedere la storia oggetto del racconto. Il tempo della narrazione può essere più o meno veloce, e di certo influenza il ritmo di un Romanzo, intendendo quest’ultimo come numero di eventi che accadono in un certo tempo.
Se c’è uno Scrittore che può aiutarci con un esempio a capire come funziona il tempo del discorso questo è Honoré de Balzac. Nei suoi romanzi il ritmo è sempre piuttosto coinvolgente, e l’Autore lo fa mutare con tanta sapienza da renderlo uno degli aspetti più interessanti delle sue storie. Non di rado sono presenti anche flashback e flashforward che contribuiscono a rendere più complessa e articolata l’esposizione dei fatti raccontati.
In Papà Goriot, Balzac introduce il mistero del personaggio chiave del Romanzo, vale a dire il signor Goriot, e lo fa dedicando le prime 30-40 pagine del Romanzo alla signora Vaquer e alla sua pensione. Quello che ci interessa osservare, per il tempo del discorso, è che in quelle pagine sono riassunti circa dieci anni o più della vita della signora Vaquer: quelli che vanno dall’inizio della gestione della pensione al tempo presente della narrazione, in cui si introduce pure la figura di Goriot – della quale la donna è segretamente innamorata, pur essendo il suo un interesse quasi esclusivamente economico.
Dopo l’ampia introduzione, Il tempo del discorso muta: da un riassunto di anni passiamo al tempo presente, dove si descrivono le giornate monotone e sempre uguali di alcuni pensionanti che restano a pigione dalla vecchia e tignosa Vaquer soprattutto per un fatto di convenienza. Il tempo del discorso, in narrativa, è chiamato distanza del lettore dal racconto: maggiore è il tempo che lo Scrittore vuole riassumere con lo scorrere dei fatti, maggiore sarà la distanza del lettore dalla narrazione.
Successivamente, a Goriot viene dedicato un flashback, nel quale si racconta il modo in cui l’anziano uomo fece fortuna durante la Rivoluzione con il commercio di pane e farine. Nel flashback, come sappiamo, l’Autore fa un passo indietro e ferma momentaneamente la storia, per mettere al corrente il lettore di fatti che reputa debba sapere. Ciò che ci interessa rilevare relativamente al tempo del discorso, è che in questo caso in una pagina o poco più sono raccontati circa vent’anni della vita di quest’uomo. Perciò, potremmo dire, il racconto corre parecchio e il tempo del discorso si fa molto ampio.
Gestire bene il tempo del discorso non è difficile. È sufficiente avere stabilito qual è il tempo presente del racconto, quali sono l’inizio e la fine del “discorso”, quali saranno le variazioni su questo tema: i “riassunti” per così dire, ai quali l’Autore si abbandona per collegare fatti e situazioni, o per correre con più decisione lungo momenti nei quali ciò che accade è meno interessante per la sua storia.
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