La teoria della pistola di Cechov

È di Anton Cechov, scrittore e commediografo russo, la celebre battuta: «Se in un romanzo compare una pistola, bisogna che spari.» Questa considerazione invita gli scrittori di fiction a tenere in grande conto gli indizi che utilizzano nelle loro storie, in modo da non arricchirle con dettagli superflui. Nelle narrazioni che ci piacciono, infatti, ogni cosa sembra andare a meraviglia e vengono creati mondi narrativi estremamente affascinanti e coerenti.

Se così non fosse, avremmo a che fare con storie che hanno dei problemi di infodumping e vanno ripensate. Cerchiamo di fare qualche esempio utile, in modo da comprendere cosa significhi una pistola cechoviana. Prendo un romanziere italiano, Emilio Salgari, abile costruttore di trame e più grande scrittore d’avventura del nostro paese. Lo dimostrano i circa ottanta romanzi pubblicati, e la fedeltà incondizionata dei lettori.

Emilio Salgari è uno scrittore colto e al tempo stesso popolare. Per le proprie storie  sceglie ambientazioni esotiche, lontanissime. Sono famose, in particolare, quelle che si svolgono nelle isole malesi e nei Caraibi, mentre i suoi personaggi sono perlopiù pirati o fuorilegge dall’alto codice cavalleresco. Quella di Salgari è una narrativa di genere e fantastica, molto di più di quanto non sembri naturalistica; del resto Salgari è noto per aver scritto di luoghi sognati, dato che viaggiò soltanto con la fantasia.

Nella narrativa salgariana, a livello di trama, tutte le pistole sparano. Abbiamo infatti incastri di situazioni perfette. Nel romanzo Il Corsaro nero, per esempio, un misterioso personaggio, Il Conte, si trova prigioniero del Corsaro in una villa di Maracaibo.  Tra i due intercorre un feroce duello, ma al momento di vincere il Corsaro nero decide di salvare la vita al suo sfidante. Questo accadimento, apparentemente insignificante, si rivelerà molto prezioso nel proseguo della vicenda. Infatti, a un certo punto, il Corsaro Nero viene catturato da Wan Guld, suo acerrimo nemico, e trasportato a bordo di una scialuppa spagnola. Il Corsaro  è un filibustiere che vuole assediare la città Gibraltar, e catturare Wan Guld, da cui invece finisce per essere catturato. Bene, proprio l’amicizia con il conte si rivelerà importante, perché costui – in nome del proprio codice morale – deciderà di aiutare Il Corsaro a fuggire dalla nave, facendo riprendere alla narrazione tutto il suo corso. Nell’assedio a Gibraltar i due si sfideranno ancora una volta.

Anche le famose descrizioni naturalistiche di Salgari, visive e immaginifiche, aiutano la narrazione e non sono dettagli insignificanti. Se si parla di un animale selvatico o di un albero particolare nella foresta tropicale, spesso questi dettagli entrano nella storia sotto forma o di ingegnose soluzioni o di sfide e situazioni particolari, oltre ad accontentare l’occhio del lettore, che sbircia attraverso il mondo favoloso  al quale Salgari sapeva dar vita, che così ben delineato, esisteva solo nella sua fervidissima fantasia.   

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