Tra gli scrittori famosi e di bestseller, non pochi sostengono che per saper scrivere occorra leggere molto. Questa è per esempio l’opinione di Stephen King, che è pure un Autore prodigo di consigli di scrittura verso chi cerca di comprendere in base a quali meccanismi si costruisca un’opera letteraria.
Ma come si rende avvincente un personaggio? Hemingway risolveva la questione in maniera lapalissiana dicendo: “Create persone non personaggi, i personaggi sono soltanto delle caricature.” Poiché tuttavia siamo nel mondo della fiction, sono vera l’una e l’altra cosa: un personaggio ha caratteri fittizi (o finzionali) che non lo renderanno mai assimilabile a una persona in carne e ossa, eppure perché ci risulti credibile e funzionale, tridimensionale per così dire, deve approssimarsi il più possibile alle caratteristiche di una persona vera e propria.
1) L’irrinunciabilità della missione. Il primo aspetto che rende unico un personaggio è il fatto che ha un compito da svolgere, o una missione, alla quale non può assolutamente derogare. E’ qualcuno che vive dentro questa bolla, dalla quale derivano la maggior parte dei suoi guai e delle sue sfide. A volte, gli scrittori scelgono il personaggio supereroe, soprattutto quando si tratta di letteratura fantastica: efficaci esempi potrebbero essere lo Sherlock Holmes di Conan Doyle, oppure il Corsaro Nero di Emilio Salgari. Questi personaggi hanno caratteristiche ben definite: hanno tratti molto superiori a un individuo normale – rappresentano una sorta di ideale con il quale confrontarsi – e da ciò traiamo parte del piacere del seguirli. Le loro imprese non sono affatto normali! Inoltre sono chiare e note al lettore. A essere esaltato è il concetto di sfida: Il Corsaro Nero, nelle sue scorribande , mette costantemente a repentaglio il suo onore e talvolta anche la sua vita.
2) Il conflitto interiore. Il personaggio (o il protagonista) di una storia non ha mai scelte facili davanti a sé, il suo scrittore lo pone costantemente di fronte a un conflitto. In alcuni tipi di personaggi – gli eroi salgariani, oppure Sherlock Holmes, per stare agli esempi fatti – c’è sempre un prezzo da pagare rispetto alle scelte da fare. Nel romanzo Il corsaro Nero per esempio, il protagonista incontra l’amore, ma la dama alla quale vorrebbe dare il proprio sentimento, è la figlia dell’uomo con il quale è costantemente in lotta, e che ha ucciso i suoi due fratelli, il Corsaro verde e il Corsaro rosso. Per le indagini di Sherlock Holmes, non è sempre e solo questione d’astuzia: nelle sue delicate missioni, come ad esempio Il mastino dei Baskerville, deve accettare di sfidare le superstizioni, o accettare che il suo fedele Watson corra dei rischi.
3) Il tallone d’Achille. C’è anche la necessità che un personaggio abbia dei punti deboli, che lo scrittore può enunciare ed entreranno in gioco al momento opportuno. Un po’ come la criptonite per Superman, se restiamo nel campo dei superpoteri; oppure una debolezza psicologica o qualsiasi caratteristica renda il nostro personaggio umano e accettabile dal lettore per quel che è. Del Corsaro nero scopriamo la capacità di innamorarsi, e di tremare di fronte alla forza dei sentimenti; in Sherlock Holmes, la capacità di essere fallibile durante una delle sue indagini, e quindi di esporsi a dei rischi.
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