Costruire un’ambientazione fantastica per il proprio Romanzo

L’ambientazione di un Romanzo è un aspetto sul quale non sarà mai scritto abbastanza, anche perché gli Scrittori – a seconda anche del genere – fanno delle scelte le une molto diverse dalle altre. Talvolta l’ambientazione è una ricostruzione curata di ciò che lo scrittore ha davanti, per esempio accade così nel genere del realismo ottocentesco. Balzac, Tolstoj, Dickens e altri autori hanno scritto avendo presenti dei luoghi geografici molto precisi, che se vengono arricchiti dalla fantasia dello scrittore, nondimeno conservano le caratteristiche naturalistiche del luogo in questione.

C’è poi un‘altra letteratura, propriamente fantastica e che non poggia le proprie basi nel mondo reale, ma ci traporta diritta in un modo che è frutto dell’invenzione dell’autore. Vediamo di esaminare questo tipo di narrazione e di ambientazione.

1) Il rapporto tra il mondo reale e il mondo fantastico. Tutto nasce dalla deformazione e dal cambiamento del mondo reale per creare il mondo fantastico. Il mondo reale non viene annullato, resta anche nel mondo fantastico, che però sviluppa delle proprietà peculiari che vanno a cambiare un modello di realtà con un modello di invenzione. Se ci pensiamo, il primo esempio di ambientazione “fantastica” è dato dalle fiabe. In questi mondi abbiamo zucche si trasformano in carrozze, rospi in principi, lupi che possono mangiare per intero una persona e poi restituirle, mele avvelenate e incantesimi di ogni sorta.

2) La descrizione di un certo tempo e luogo narrativo. Nell’ambito soprattutto della science fiction, per esempio in Orwell o in Philip Dick, abbiamo che l’ambientazione diventa tout court un certo tipo di possibile futuro. Quindi qui l’ambientazione diventa la descrizione di un’epoca: in 1984 abbiamo che il  periodo storico indicato dall’anno corrisponde a un futuro alternativo nel quale Estasia, Eurasia, e Europa sono in perenne conflitto tra loro, non vi è più libertà e gli essere umani sono controllati in ogni loro manifestazione – si cerca di controllare perfino il loro pensiero. Philip Dick, invece, crea un’ambientazione per ciascuna delle sue invenzioni: nei racconti, come nei romanzi, veniamo stupefatti dalla vertiginosa capacità dell’autore di suggestionarci con la costruzione di scenari alternativi.

3) Le regole del mondo fantastico.  Ogni mondo possibile ha le sue regole, che devono essere coerenti. Se descriviamo un mondo nel quale Merlino ha la barba, ed è in grado di compiere incantesimi, probabilmente stiamo creando un mondo narrativo basato sulle regole del magico, dei rituali e delle tradizioni celtiche, che possono avere un aggancio più o meno marcato anche con quanto è stato già detto su quell’argomento. In questo caso la fantasia va saputa organizzare, perchè come diceva Calvino: “la fantasia è come la marmellata, deve essere spalmata su una consistente fetta di pane.”

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