Nel vasto oceano della letteratura, il genere d’avventura e di viaggio si è sempre distinto per la sua capacità di catturare l’immaginazione del lettore, trasportandolo in mondi sconosciuti e affascinanti. Tra i classici che hanno definito questo genere, “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe e “L’Isola del Tesoro” di Robert Louis Stevenson emergono non solo come esempi seminali di narrativa d’avventura, ma anche come testi fondamentali che offrono interessanti confronti stilistici e tematici. Questo articolo esplora come entrambe le opere utilizzino il viaggio non solo come sfondo fisico delle vicende, ma anche come strumento narrativo essenziale per lo sviluppo del racconto e del carattere dei protagonisti, analizzando le differenze stilistiche dei due autori.
Robinson Crusoe: Il Viaggio Involontario verso la Scoperta di Sé
“Robinson Crusoe”, pubblicato per la prima volta nel 1719, narra la storia di un naufrago che trascorre ventotto anni su un’isola deserta vicino alla foce del fiume Orinoco. Quest’opera è spesso considerata il prototipo del romanzo inglese di avventura. Il viaggio di Crusoe inizia come una fuga dalla famiglia e dalla vita predestinata a lui da suo padre. Tuttavia, la vera avventura inizia quando è costretto a confrontarsi con la solitudine e la lotta per la sopravvivenza sull’isola deserta.
Il resoconto di Crusoe, scritto in prima persona, diventa un mezzo attraverso cui il lettore segue il suo viaggio interiore di spiritualità e autorealizzazione. Ogni elemento della sua vita sull’isola è dettagliatamente descritto, dalle sue strategie di sopravvivenza alla sua trasformazione psicologica. L’isola stessa diventa un microcosmo del mondo più ampio, e Crusoe, attraverso il suo ingegno e la sua tenacia, riscopre non solo come sopravvivere, ma come reinventare la propria vita in assenza della società.
L’Isola del Tesoro: Il Rito di Passaggio
Pubblicato nel 1883, “L’Isola del Tesoro” di Stevenson racconta la storia di Jim Hawkins, un ragazzo che si imbarca in una pericolosa spedizione in cerca di un tesoro sepolto, dopo aver trovato una mappa in possesso di un vecchio pirata. A differenza di Crusoe, il viaggio di Jim è inizialmente mosso da un senso di avventura piuttosto che da una necessità di sopravvivenza.
Il viaggio fisico attraverso gli oceani e l’arrivo sull’isola del tesoro si parallela al viaggio di maturazione di Jim. La narrazione, ricca di dettagli sulle strategie e le tattiche di sopravvivenza dell’equipaggio, illustra anche la crescita personale di Jim, il quale passa da ragazzo timoroso a giovane coraggioso, capace di prendere decisioni cruciali. Il resoconto del viaggio è permeato da un senso di meraviglia e pericolo, elementi che alimentano l’immaginario del lettore.
Differenze Stilistiche tra Defoe e Stevenson
Daniel Defoe utilizza uno stile di scrittura che enfatizza il realismo e il dettaglio pratico. Il suo approccio quasi giornalistico rende “Robinson Crusoe” un resoconto minuzioso che riflette l’epoca dei grandi esploratori e dei diari di viaggio. Defoe si concentra sulla fisicità della sopravvivenza: la costruzione di un riparo, la caccia, la coltivazione di cibo, e la mappatura dell’isola.
Robert Louis Stevenson, d’altra parte, adotta un approccio più legato al romanzo di formazione e al racconto d’avventura classico. “L’Isola del Tesoro” è scritta con un linguaggio più accessibile e diretto, con dialoghi vivaci e una trama piena di colpi di scena. Stevenson crea un mondo in cui il bene e il male sono chiaramente delineati, e dove la tensione e l’avventura prevale sul realismo pratico.
Defoe esplora temi come la religione, la redenzione e la colonizzazione. Crusoe spesso riflette sulla sua situazione come un castigo divino e una prova della sua fede. Il suo racconto è intriso di meditazioni sulla solitudine e sull’umanità, facendo di “Robinson Crusoe” anche un’esplorazione morale e spirituale.
Stevenson, invece, si concentra sulla narrativa dell’avventura e sullo sviluppo del personaggio di Jim. I temi dell’amicizia, del tradimento e del coraggio sono centrali, con minor enfasi sulla spiritualità o sulla morale. La sua opera mira principalmente a intrattenere e stimolare l’immaginazione attraverso avventure emozionanti e personaggi memorabili.
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